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An Old School Catholic Message Board

Devo parlare in italiano con qualcuno


LittleWaySoul

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20 minutes ago, MIKolbe said:

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DONALD J. TRUMP, DELIVER US FROM THESE UNAMERICAN THREADS!!!!!!

HEY! The pope speaks Italian!

ECCO! Il papa parla italiano!

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Giuseppe crebbe con due passioni nel cuore: la prima, il podismo; la seconda, il disegno. In entrambe era abile e portato per natura. Il padre incoraggiava sia l’una, sia l’altra passione: celebre fu il viaggio compiuto da Giuseppe da Bologna a Firenze su itinerario preparato dal padre. Per il disegno e la pittura Giuseppe era predisposto e aveva cominciato ben presto a fare schizzi sui quaderni e a disegnare ritratti. In particolare, Giuseppe amava fare delle immagini della Vergine, la cui devozione era tanto cara alla madre Luigia, la quale l’aveva teneramente trasmessa ai suoi figli. Questa dote della pittura sarà di grande utilità a Giuseppe per comunicare con un mondo che non ha suoni [il mondo dei sordimuti, or as is preferred these days, i sordi], ma solo silenzi e profondità. L’amore per le arti porterà il giovane Giuseppe a iscriversi all’Accademia di belle arti, dove, nel Novembre 1844, si diplomò.

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 In famiglia si respirava un ambiente di profonda spiritualità e di preghiera, alimentata dalla madre che dava per prima l’esempio accompagnando i figli alla santa messa. Giuseppe era solito andare a far visita a una zia materna, la quale era monaca clarissa nel monastero bolognese del Corpus Domini, dove si conserva il corpo di santa Caterina Vigri. Giuseppe nutrirà sempre una grande devozione alla santa, a cui ricorrerà in ogni suo bisogno.

 

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La devozione e l’amore alla Vergine Maria fecero nascere in Giuseppe il desiderio di consacrarsi a Dio nel sacerdozio. Terminati gli studi all’Accademia di belle arti e quelli classici e filosofici, nell’anno 1844, Giuseppe vestì l’abito sacerdotale e si iscrisse al corso maggiore di teologia presso il seminario diocesano. Il 20 settembre 1845, superati gli esami e conseguito il bacellierato, ricevette la tonsura e gli Ordini minori. Giunto al terzo anno di studi teologici, come era costume all’epoca, chiese di usufruire dell’indulto pontificio per essere esonerato dall’età minima e, l’8 aprile 1848, cominciò gli esercizi per ricevere il suddiaconato, il primo degli Ordini maggiori, come se divideva a quell tempo l’ordinazione.

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Dato che il suddiaconato comportava anche la promessa di castità, Giuseppe ebbe dei dubbi circa la genuina natura della sua vocazione. In quegli esercizi si riaffacciarono alla sua mente dei timori che, sebbene tranquillizzato dal confessore sulla giusta scelta del sacerdozio a cui Dio lo chiamava, gli provocarono dei tormenti. Temeva, infatti, di compiere un passo definitivo che no fosse secondo la volontà di Dio. Nel dubbio cominciò a pregare insistentemente la Vergine, alla quale chiese un segno: <<O Maria, Madre mia, se no fossi temerario e presuntuoso, vorrei da te che nel recevere, domani, il tuo divinissimo Figlio, mi facessi conoscere, con qualche interna ispirazione, il volere di Dio>>. Non sappiamo quale sia stato il segno che Giuseppe recevette, però, il giorno successivo, 18 aprile 1845, fu ordinato suddiacono e così  scrisse nel suo diario: <<Voi, mio dio, siete testimone del mio cuore. Voi potete accertarvi come io vorrei adesso la morte prima che essere, una sola volta, traditore di questo stato. O buon prete o morire! >>

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Non vi sono vie di mezzo per Giuseppe: una volta compreso che quella era la vera volontà di Dio, si gettò tra le braccia della misericordia divina e non ebbe più  dubbi. Adesso, il suo unico scopo sarà quello di realizzare in pienezza ciò che il Signore gli  chiederà, cioè essere un scaredote santo, un alter Christus, un suo inviato tra i fratelli per farlo conoscere e amare. Per questo ogni timore svanì e convinto cominciò un cammino di preghiera e di sacrificio all’insegna della fedeltà ai valori evangelici. Il 23 settembre 1848, ricevette il diaconato, penultima tappa prima del sacerdozio: diventò così appieno servo della Parola e dell’Eucaristia per portare ai fratelli il Lieto Annuncio e il Pane di Vita.

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Essendo in pari con il percorso degli studi, attendeva il compiersi del tempo che lo separava dall’età minima canonica richiesta per l’ordinazione sacerdotale. L’arcivescovo di Bologna, però, il cardinale Carlo Oppizzoni (1769-1855), richiese a papa Pio IX [dice Pio Nonno] l’indulto per dispensarlo di diciassette mesi e venti giorni dall’attesa del compimento dell’età richiesta. Ottenuto l’indulto, Giuseppe si preparò all’ordinazione con gli esercizi spirituali che iniziò il 13 dicembre 1848. Come per la preparazione al suddiaconato, affidò all protezione della Vergine Maria anche il passo che stave per compiere, quello di diventare sacerdote: <<Santissima Vergine Maria… propongo davanti a voi e al Vostro Divin Figliolo di voler essere un santo prete, di cercare solo la gloria di Dio e il bene del prossimo, di essere umile, puro e pieno di quello spirito che spero da voi e nel quale tutto potrò>>.

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Giuseppe non era certo persona da compiere una decisione senza pensare o da prendere solo superficialmente. Ecco come spiegava la sua scelta sacerdotale: << Scelsi la via del sacerdozio al fine di consacrare me stesso al servizio di Dio e alla sua maggior gloria, al servizio della Chiesa e alla salvezza delle anime, sotto l’obbedienza del mio Vescovo, e al fine di lavorare, patire per la mia santificazione onde rendermi piu adatto alla santificazione degli altri. Perchè, o Signore, tanta tua misericordia verso di me?>>

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Ecco giunto il giorno tanto atteso dell’ordinazione sacerdotale: è il 23 dicembre 1848, quando il cardinale Oppizzoni lo consacra nella cattedrale di Bologna. Erano, quelli, giorni difficili per la città e per tutto lo Stato Pontificio, a causa dei turbamenti politici che avevano costretto Pio IX a rifugiarsi a Gaeta. Il giorno successivo, Giuseppe celebrò la sua prima santa messa nella chiesa parrocchiale della SS.ma [dice: santissima] Trinità; quindi, si recò a celebrarne un’altra nel santuario di Santa Caterina Vigri, poi dalle Suore Scalze e, infine,un’altra nel santuario della Madonna di San Luca, così  caro a tutti i bolognesi.

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Intanto, il fratello Cesare, mentre Giuseppe era già al terzo anno del corso di teologia, entrò anche lui in seminario. Il 23 settembre 1848, mentro Giuseppe riceveva il diaconato, Cesare recevette la tonsure e i primi due Ordini minori.

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Terminato il primo periodo di fervore per l’avvenuta ordinazione, Giuseppe si dedicò alla conclusione del ciclo di studi; era al quarto anno, infatti, e si preparava a conseguire la laurea in teologia. Fu così che il 23 giugno 1849 si laureò con la tesi dal titolo: <<Pro omnibus omnino hominibus mortuus est Christus…: Cristo morto per tutti quanti gli uomini, non solo nel senso in cui la sua morte fu sufficiente per la salvezza di tutti, ma anche perché offrì questa morte al Padre per tutti>>.

 

Il fine di capitol uno.

 

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